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Gaia-X: un ambiente in cui condividere e conservare i dati

“Il gap tra l’Europa e gli Stati Uniti o la Cina non è tecnologico, ma dovuto alla frammentazione delle nostre imprese, alla mancanza di capitali che non permette la scalabilità dei progetti” racconta Francesco Bonfiglio, amministratore delegato dell’Hub Italia di Gaia X, iniziativa annunciata a maggio dello scorso anno e poi formalizzato a dicembre, nata con l’obiettivo di creare un ambiente in cui i dati possano essere condivisi e conservati sotto il controllo dei loro responsabili e utenti.

“Non è una piattaforma, non è un prodotto, non si basa su licenze ma è un layer di controllo sui vari servizi offerti, fatto da componenti software” spiega Bonfiglio. Si tratta di nuovo paradigma che avvicina i dati alla loro fonte, non com’è concepito adesso il cloud, ma decentralizzando i Data Space e le federazioni.

I valori di Gaia-X presentati nel piano strategico sono: “Open, Transparent, Sovereign, Fair, Independent, Inclusive, Free, Federated, Innovative, Evolutionary”. Nel primo trimestre del 2022 dovranno tradursi in standard comuni per la condivisione di protocolli e dati, per poi sviluppare il mercato del cloud nel vecchio continente attraverso progetti comuni.

In Italia è nata un’associazione, coordinata da Confindustria Nazionale, che a oggi conta già una sessantina di soci e avrà il ruolo di favorire la partecipazione delle imprese al progetto europeo Gaia-X attraverso i cosiddetti “Data Space” – ecosistemi dedicati a specifici settori in cui collaborano imprese e fornitori di servizi e/o applicazioni – per sviluppare progettualità e valorizzare i dati secondo standard e criteri definiti e condivisi.

Numerose aziende si sono interessate all’iniziativa. Tra queste anche Wärtsilä Italia, colosso europeo della motoristica navale e terrestre, ha avviato uno studio con la casa madre finlandese e VTT, centro di ricerca con sede a Helsinki, per valutare la conformità di Gaia-X ed in particolare dei connettori IDS sviluppati con lo scambio di dati, con gli obiettivi di Opificio Digitale, progetto che vede tra i partner Area Science Park, EY e l’Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iom).

Giuseppe Saragò, Director Manufacturing Excellence di Wärtsilä Italia e responsabile del progetto, conferma che vanno individuate soluzioni innovative per lo smart manufacturing, condivise da tutta la supply chain, in modo che la filiera da unidirezionale diventi un ecosistema del valore. Anche grazie a Data Space condivisi, dove aziende e università possono fare co-innovation.

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