6 Aprile 2023
Maschietto e l’officina 4.0: un caso di successo di trasformazione digitale, culturale e tecnologica
Intervista a Marika Maschietto, controller e responsabile della strategia di Maschietto Elettromeccanica s.r.l.
Avviare un progetto di trasformazione digitale per un’azienda è un percorso lungo e pieno di ostacoli, che richiede una buona dose di coraggio e determinazione, soprattutto se si vuole intervenire lungo tutta la filiera di produzione.
Ma i risultati sono considerevoli, compresi alcuni non preventivati, come ad esempio una rinnovata motivazione al lavoro e un miglior benessere aziendale di tutti i dipendenti. È il caso di Maschietto Elettromeccanica, una piccola azienda del pordenonese che dal 1978 opera nell’ambito della manutenzione e riparazione di macchine e apparecchiature elettromeccaniche e che, in poco più di due anni, ha cambiato completamente faccia, trasformando la sua produzione in una vera e propria officina 4.0.
Incontriamo Marika Maschietto, controller e responsabile della strategia organizzativa dell’azienda, che ci racconta di due anni complessi, trascorsi tra successi e difficoltà. Lo sguardo che ha oggi, però, è pieno di soddisfazione, è quello di chi sa di aver alle spalle il guado più difficile e adesso può puntare più avanti.
D: Come siete entrati in contatto con IP4FVG?
È successo nel 2018 tramite LEF, uno dei partner del digital innovation hub regionale; abbiamo fatto un assessment, una sorta di check-up per capire il nostro livello di digitalizzazione aziendale. Inutile dire che eravamo all’anno zero. Successivamente siamo stati seguiti dal nodo di Trieste.
D: Cosa vi ha spinto, quali erano le esigenze più urgenti?
Avevamo innanzitutto la necessità di monitorare le commesse; ne abbiamo tante, tutte molto diverse e in crescita costante, con un tempo di attraversamento molto breve. Dovevamo monitorare l’avanzamento della commessa dall’ingresso al collaudo e pianificare le attività dell’officina. Oltre a questo, avevamo bisogno di non disperdere il know-how aziendale; serviva definire le procedure e trovare un modo per trasmettere le esperienze e le competenze ai nuovi arrivati. Era necessario, in sostanza, standardizzare le operazioni. Iniziare un percorso di digitalizzazione ci ha “costretto” a definire meglio le procedure chiave e il know-how aziendale.
Un altro obiettivo era quello di riuscire a fornire ai nostri clienti dei certificati di collaudo che potessero attestare le lavorazioni fatte e i dati sui test eseguiti. Cosa molto difficile perché il flusso delle commesse non era tracciato con precisione e i macchinari di collaudo non erano connessi.
D: Da quale di queste esigenze avete iniziato e che tipo di tecnologie avete messo in campo?
Grazie all’assessment abbiamo individuato la strada da percorrere: la prima cosa da affrontare era migliorare l’organizzazione dei flussi di lavoro. Abbiamo così deciso di far seguire a tutti i dipendenti un corso di metodologia lean. È stato un periodo durissimo, perché contemporaneamente bisognava mantenere la produttività. Ma non si poteva fare diversamente: l’azienda doveva crescere e cambiare mentalità tutta insieme.
Così abbiamo analizzato i flussi interni con un’ottica nuova e apportato le prime modifiche al layout fisico dell’officina. Parallelamente, abbiamo affrontato l’aspetto informatico: un’analisi accurata della nostra infrastruttura IT ci ha rivelato che non era adeguata ai moderni standard di affidabilità e disponibilità, così ci siamo attrezzati con un fornitore esterno che oggi ci garantisce un livello di servizio adeguato alle nostre necessità.
Altro step è stato il cambio del gestionale. Avevamo la necessità di integrare anche un MES per il controllo delle macchine e di migliorare la gestione delle commesse. Grazie alla mappatura delle aziende e delle soluzioni ICT di IP4FVG, siamo entrati in contatto con due possibili fornitori che abbiamo valutato anche confrontandoli con altri di nostra conoscenza. Il cambio del gestionale è stato, forse, lo step più complicato, ci ha impegnato per un anno. Una volta messo in produzione il nuovo gestionale è stato integrato con il MES.
D: E da qui poi è partito un nuovo percorso…
Sì, è stato un momento importante che ha segnato la conclusione di questo primo traguardo e l’inizio di un nuovo step. Abbiamo infatti completato la realizzazione di un banco di collaudo per i motori brushless che presto sarà integrato con il MES. Questo consentirà di ricevere i dati della commessa dal gestionale e di inviarli al sistema. Il banco è stato realizzato su nostra progettazione e consentirà il collaudo di tutti i motori brushless, indipendentemente dal modello o dalla marca. Con la stessa filosofia di integrazione con i gestionali aziendali abbiamo poi completato il revamping delle macchine equilibratrici che presto saranno integrate e comunicanti con tutta l’officina. L’obiettivo finale è quello di ottenere dei certificati di collaudo diversi in base alle macchine che si riparano.
D: Malgrado il percorso complesso, quali sono i principali vantaggi che avete ottenuto?
Oggi possiamo dire di avere un’infrastruttura informatica più stabile: abbiamo messo in sicurezza i dati aziendali e il know-how, grazie anche alla scelta del fornitore giusto per noi.
Il cambio del gestionale, inoltre, ci permetterà di sviluppare al meglio i nostri servizi al cliente e di monitorare lo stato di avanzamento, dalla presa in carico fino al collaudo finale e alla fatturazione. Questo ci consente di aumentare i nostri standard di qualità e di posizionarci meglio sul mercato, perché ci identifica come un’azienda affidabile.
Altro elemento non meno importante è l’aumento del benessere lavorativo. C’è meno caos in azienda per la gestione delle commesse e dell’officina, il personale ha migliorato le proprie competenze ed è più sereno e motivato. Inoltre, l’azienda è diventata più attrattiva anche per le nuove risorse che vogliamo assumere, perché innovativa e al passo con i tempi.
D: Qual è stato il ruolo di IP4FVG e come vi ha sostenuto in questo percorso?
Inizialmente l’assesment ci ha fornito una road map dei passi da compiere. Abbiamo potuto realizzare le attività che avevamo pianificato e programmato grazie ai contributi che abbiamo ottenuto in seguito alla partecipazione a bandi d’innovazione promossi dalla Regione FVG e dal MISE.
Ma senza IP4FVG non so se avremmo potuto intraprendere questo percorso. È stato un compagno di viaggio, una guida, con cui condividere scelte e dubbi. Sapere di poter contare su un supporto “disinteressato” e gratuito ci ha permesso di fidarci completamente perché eravamo consapevoli che ogni suggerimento sarebbe stato oggettivo. Non ci siamo mai sentiti soli, anche nei momenti più complicati. E credetemi, ce ne sono stati tanti. Ma adesso che soddisfazione! Da qui in poi possiamo solo andare avanti.