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Passaporto digitale dei prodotti per un’edilizia circolare

La Sustainable Products Initiative, approvata lo scorso 30 marzo all’interno del Circular Economy Action Plan dell’Unione Europea, prevede di stabilire a livello europeo il passaporto digitale dei prodotti (DPP), uno strumento in grado di raccogliere e fornire dati sulla catena del valore dei beni e dei materiali con l’obiettivo di facilitare la riparazione o il riciclaggio dei prodotti e agevolare la tracciabilità delle sostanze lungo la catena di approvvigionamento.

In un momento storico in cui è necessario ripensare le basi della nostra economia, il Digital Product Passport è una tra le importanti iniziative volte al raggiungimento di un’economia rispettosa del clima ed efficiente dal punto di vista delle risorse.

Il Digital Product Passport toccherà diversi settori e prodotti: l’edilizia, l’elettronica di consumo, l’arredamento, il fashion, ma anche l’ICT, le batterie e i prodotti “intermedi ad alto impatto” come l’acciaio o il cemento.

Obiettivo edilizia circolare

Per quanto riguarda il settore delle costruzioni l’idea è quella di incentivare la transizione da un’edilizia tipo lineare a una di tipo circolare: il passaporto raccoglierà infatti tutte le informazioni sull’origine, la composizione e il corretto smaltimento dei prodotti. Diventerà fondamentale per il riutilizzo dei componenti e degli scarti di lavorazione e per la riduzione dei rifiuti e consentirà agli utenti di individuare e valutare il potenziale di ogni materiale durante l’intero ciclo di vita. Un’opportunità che permetterà inoltre di operare scelte più consapevoli ed efficaci per le diverse finalità di utilizzo dei materiali e di creare circoli virtuosi di collaborazioni aziendali all’interno della catena del valore dei materiali e prodotti.

Finalità, vantaggi e criticità del DPP

Vediamo ancora più nel dettaglio alcuni tra gli obiettivi e i vantaggi dell’impiego del DPP:

  • Aumento e mantenimento nel tempo del valore del bene, dei materiali, dei prodotti e dei componenti vari.
  • Incentivo per i fornitori nella produzione di materiali sani e sostenibili.
  • Facilitazione di progettisti, manager e ristrutturatori nella scelta dei materiali per la costruzione, che dovranno essere sin da subito sani, sostenibili e circolari.

La creazione del passaporto digitale dei prodotti chiama in causa però anche alcuni temi delicati, come la protezione dei dati, della privacy e del segreto industriale aziendale. Una delle preoccupazioni principali, infatti, è che il passaporto digitale possa contenere informazioni che violino i diritti di proprietà intellettuale. È necessario, in questo contesto, un confronto aperto tra aziende dell’intera catena di approvvigionamento e istituzioni per la definizione di quali informazioni condividere in modo da proteggere la proprietà intellettuale e garantire al contempo all’utente la maggior trasparenza possibile.

Rispettare gli impegni sul clima garantendo la competitività economica sul lungo periodo è una necessità sempre più impellente che richiederà a imprese, cittadini e istituzioni una serie di azioni sempre più incisive verso le quali l’UE, con gli ultimi provvedimenti legati alla Sustainable pruduct initiative, dimostra di avere ampiamente aperto la strada.

 


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